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PAROLE DIsSENSO

Il moto delle labbra non può venir sottratto







Una mostra realizzata dal Liceo "E.Montale" di San Donà di Piave


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Lo scoppio della guerra il 24 febbraio ci ha spinti a riflettere e a cercare un senso a quanto sta
accadendo in Ucraina e in Russia. Al dramma del conflitto bellico in Ucraina si è aggiunta la
violenza della censura in Russia: il 6 marzo il presidente Putin ha introdotto una legge che impone
15 anni di carcere a chi scrive o pronuncia la parola "guerra". Le redazioni dei giornali indipendenti,
che in questi anni con fatica hanno difeso la libera informazione, sono state chiuse. Migliaia di voci
oggi in Russia non hanno più modo per farsi sentire.   

I ragazzi delle classi che studiano russo hanno dato spazio e valore a tutte le parole negate: le
parole degli scrittori e poeti russi classici e contemporanei, le parole dei cittadini che sono scesi in
piazza a manifestare per la pace, le parole dei giornali costretti a tacere la verità dei fatti. 

Nel dar voce al loro dissenso abbiamo ritrovato potenti “parole di senso” che ci ricordano quanto
preziosa sia la libertà di pensiero e di espressione e quanta forza possano avere le parole contro
ogni forma di dittatura.  

 

Voi, togliendomi i mari, la rincorsa, lo slancio,

e dando al piede il sostegno di una terra forzata,

cos’avete scoperto? Un principio sagace:

che il moto della labbra non può venir sottratto.

Osip Emil’evič Mandel’štam

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Indice

Le sezioni della mostra

@malenkiy_piket

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